Parlamento

Sitz des Europäischen Parlaments in Straßburg

Il Parlamento europeo è composto da 751 deputati eletti nei 28 Stati membri; è l’unico organo dell’Unione europea (UE) eletto direttamente dai cittadini. Il Parlamento è organizzato in gruppi politici e commissioni, ciascuna delle quali si occupa di determinati settori. Io appartengo al Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica e sono membro della Commissione per i problemi economici e monetari, della Commissione speciale sulle decisioni anticipate in materia fiscale e altre misure analoghe per natura o effetto nonché membro sostituto della Commissione per i trasporti e il turismo. Inoltre, visto il lobbismo dilagante nell’UE, mi impegno attivamente in un intergruppo che raduna parlamentari di diverso colore politico su Integrità, Trasparenza, Corruzione e Crimine Organizzato.

 Il Parlamento europeo (PE) ha quattro funzioni principali. In primo luogo, il PE partecipa alla procedura legislativa dell’UE. Sulla base di una proposta della Commissione, nella procedura ordinaria il Parlamento e il Consiglio deliberano eventuali emendamenti. Viene, dunque, approvato un Regolamento o una Direttiva, che deve contare sul consenso sia del Parlamento che del Consiglio.

 In secondo luogo, il PE, insieme al Consiglio dell’UE, approva il bilancio dell’Unione europea, la cui entità viene stabilita in sostanza dagli Stati membri dell’UE.

 In terzo luogo, attraverso audizioni pubbliche e interrogazioni dirette scritte e orali, il Parlamento svolge una funzione di controllo sulla Commissione, sul Consiglio e sulla Banca centrale europea. Troverete qui le interrogazioni che ho presentato alla Commissione e al Consiglio ed anche le risposte fornitemi dalle istituzioni interessate. Qui potrete reperire le interrogazioni che ho rivolto alla Banca centrale europea. Qui potrete leggere le risposte fornitemi dalla Banca centrale europea.

 In quarto luogo, il Parlamento ha il diritto di confermare o respingere il Presidente della Commissione europea e i Commissari europei, che può destituire con una mozione di sfiducia. Il Presidente della Commissione europea, però, viene nominato dai capi di Stato e di governo e successivamente questi sceglie i Commissari sulla base dei suggerimenti dei governi nazionali. Ecco perché, nonostante il gran fracasso, la maggioranza del Parlamento è riuscita con disinvoltura a eleggere Jean-Claude Juncker, l’ex primo ministro del Lussemburgo (un noto paradiso fiscale), Presidente della Commissione europea. E non ha incontrato difficoltà nemmeno per l’elezione di Jonathan Hill a Commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico dei capitali, nonostante il suo passato di lobbista del settore finanziario.

 Infografiche sui poteri e sulle procedure sono disponibili sul sito del Parlamento europeo.

 Diversamente dal Bundestag tedesco, al Parlamento europeo non incombe alcun diritto d’iniziativa, pertanto può soltanto invitare la Commissione a presentare delle proposte legislative invece di proporre autonomamente delle leggi. Riscontro anche la mancanza di un’arena pubblica europea. I dibattiti delle sedute plenarie del Parlamento vengono raramente trasmessi in televisione. I diritti di minoranza riconosciuti ai gruppi politici minori o all’opposizione sono scarsi, ad esempio per l’istituzione delle commissioni d’inchiesta. Per tale istituzione alla fine è sempre necessaria la maggioranza nelle sedute plenarie, che i grandi gruppi politici (conservatori e socialdemocratici) riescono a impedire, come è avvenuto per la rivelazione del cosiddetto LuxLeaks. Nell’ambito della politica commerciale – ad esempio per il TTIP, l’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti – il Parlamento può esprimere la sua opinione, tuttavia può votare i trattati solo nella loro versione finale.

 Inoltre le leggi dell’UE (le Direttive, che gli Stati membri devono trasporre nelle proprie legislazioni nazionali, come pure i Regolamenti, che hanno applicazione immediata) sono limitate dai Trattati dell’UE. Questi obbligano l’UE ad adottare un modello economico utile a banche e gruppi industriali; solo in alcuni Paesi i Trattati costituenti sono stati oggetto di referendum. Pertanto la democrazia europea è molto debole, mentre notevole è l’influenza esercitata da forti gruppi d’interesse.